Su quei messaggi solidali si è detto e scritto un po' di tutto. Mesi addietro si ventilò l' ipotesi, in alcuni articoli di stampa e sul web, che, il ricavato, non sarebbe andato direttamente a beneficio delle popolazioni terremotate ma, con un "giro" assai complesso, sarebbe finito nelle casse delle banche che, con i fondi raccolti in questo modo, avrebbero concesso prestiti agevolati ai sinistrati. E, a dire il vero, la cosa, personalmente, non mi piacque per nulla. Ora viene fuori quest' altra storia. E non mi è chiara . Su 15 milioni di promesse di pagamento, sarebbero concretamente in cassa, ad oggi, solo 7 milioni di euro. E' vero che si tratta di "promesse di pagamento", ma non capisco come possa essere possibile, al cliente, sfuggire al pagamento. Per le prepagate non c'è dubbio che, essendo detratto il credito in tempo reale, le donazioni siano pervenute. Per gli abbonamenti è sempre ipotizzabile una certa quota di insoluti ma certamente lascia stupiti che tale quota sia così alta come farebbe pensare una mancanza di circa 8 milioni di euro dal conteggio finale degli sms solidali. Forse qualche sms sarà finito in bollette bimestrali successive alla statistica, e perciò versato dopo, forse saranno i tempi burocratici a ritardare il tutto, certo è che la cosa lascia un poco perplessi. Vedremo come andrà a finire.