PEC: i PRO e i CONTRO della Posta Elettronica Certificata
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PEC: i PRO e i CONTRO della Posta Elettronica Certificata

  1. #1

    Question PEC: i PRO e i CONTRO della Posta Elettronica Certificata

    mah tralascio di dire cosa penso della PEC :

    piuttosto, mi stavo interessando in questi giorni a questa: http://www.mondo3.com/forum/computer...getto-cns.html

  2. #2
    Partecipante Grafomane L'avatar di veditu
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    Ma perchè non vi piace la pec?
    Io lo trovo un ottimo passo in avanti...
    - Devi avere fiducia in me. - - Fiducia? Emiliy, sono un avvocato. Io fondo la mia vita sulla mancanza di fiducia negli altri. - (Duchesne)
    la "concorrenza perfetta" e' un concetto relativo; dipende dal punto di vista. Dal punto di vista di chi vende e' quando ci si divide il mercato.


  3. #3
    Partecipante Mistico L'avatar di M@rco
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    la PEC se usata come si deve "dovrebbe" risultare comodissima e tagliare molti costi.

    Basti pensare cosa costa ad un lavoratore mandare, in caso di mutua, la raccomandata ar all'Inps che ora, potrebbe essere sostituita dalla PEC ma ancora non so in che modo...

    Brunetta lo aveva detto...i primi passi si stanno facendo

  4. #4

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    Si certo, io la ho da due anni... Sapete quante mail ho mandato? 2 una a me stesso per vedere se funzionava, ed uno alla tre (mai ricevuto a quanto dicono).
    Sapete quanti ne ho ricevuti? Uno, da me stesso...

    Nessuno ha la PEC o meglio, la legge obbliga ad averla ma non a diffondere l'indirizzo! Quindi molte aziende risultano in regola e la hanno, però non ti danno l'indirizzo quindi è assolutamente inutile!
    Inoltre un sacco di aziende non ti scrivono su indirizzi certificati proprio perchè hanno paura!
    LG P500 Optimus ONE @void => sim Vodafone ZeroLImits Smart

  5. #5
    Il Sire L'avatar di AndreA
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    Citazione Originariamente Scritto da M@rco Visualizza Messaggio
    la PEC se usata come si deve "dovrebbe" risultare comodissima e tagliare molti costi.

    Basti pensare cosa costa ad un lavoratore mandare, in caso di mutua, la raccomandata ar all'Inps che ora, potrebbe essere sostituita dalla PEC ma ancora non so in che modo...

    Brunetta lo aveva detto...i primi passi si stanno facendo
    Sarebbe altrettanto interessante che si facesse, oltre alla PEC, anche qualcosa di concreto per l'alfabetizzazione informatica di un paese che per diffusione internet è in fondo alla scala dei paesi Ocse.

    Per intendersi ben venga la PEC, ma sui miei 35 familiari fino al terzo grado sono l'unico che accende un PC. E non credo che la risposta sia così banale sul fatto che ho una famiglia di ignoranti: al di là che tutto ciò può essere vero, c'è anche da dire che 18 di loro - pur abitando in zone urbanizzate - non avrebbero manco modo di avere connessioni web diverse da quella analogica (no ADSL, no 3G).

    Comunque le prime integrazioni della PEC mi lasciano sbalordito per la loro "illogicità": chi mai di voi penserebbe che l'indirizzo PEC della struttura X.it sia fuori dal dominio X.it? Nessuno, eppure nel 90% dei casi è così

    Mettono a dura a prova anche gli alfabetizzati ... senza dimenticare: avete mai ricevuto una comunicazione PEC? Non vi pare un'email estremamente bizzarra per essere aperta da tutti coloro che "temono" (spesso erroneamente, ma vedi sopra) i virus?

    Cmq, tutto questo, per dire che ANCHE IO lo ritengo un passo avanti

  6. #6
    Il Sire L'avatar di AndreA
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    PS: e non vado oltre sul problema 'culturale'... nel senso che, altrove, non serve la PEC in quanto la P.A. (nonché i cittadini precisini) rispondono semplicemente alle email standard come alla posta ordinaria (la A/R ha senso in rarissimi casi, anche per un atto importante solitamente si usa la posta tradizionale...). Direi che la voglia di burocratizzare tutto quanto è molto insita nel nostro animo, con tutti i pro e contro del caso.

  7. #7
    Il Sire L'avatar di AndreA
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    Question PEC: i PRO e i CONTRO della Posta Elettronica Certificata

    Citazione Originariamente Scritto da veditu Visualizza Messaggio
    Ma perchè non vi piace la pec?
    Io lo trovo un ottimo passo in avanti...
    A me piace, però ci sono alcuni problemi. Questo è nel tuo campo, guarda un po'

    A. Gelpi - Posta elettronica certificata: un problema

    Che cosa succede invece con la PEC
    Alice prepara il messaggio di PEC e poi lo spedisce al server del suo fornitore di PEC. Questo server dopo avere verificato che tutto sia tecnicamente rispondente alle norme, ad Alice viene inviato un messaggio di presa in consegna e il messaggio per BOB viene inviato al server del fornitore di PEC di BOB. Nel momento in cui il server del fornitore di PEC di BOB riceve il messaggio, provvede ad inviare ad Alice un messaggio di avvenuta ricezione del messaggio. Questo messaggio fa scattare anche il conteggio dei 15 giorni previsti da Alice.
    Facendo dei paragoni si può dire che l'invio del messaggio di PEC da parte di Alice equivale al recarsi presso l'ufficio postale per inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno cartacea.
    Il messaggio di presa in consegna previsto dalla PEC equivale alla ricevuta che l'ufficio mittente rilascia ad Alice nel momento in cui prende in consegna la busta da spedire a BOB.
    Il messaggio di ricevuta inviato dal server PEC di BOB ad Alice equivale all'avviso lasciato dal postino nella buca delle lettere di BOB. Infatti è utile ricordare che nel caso della posta elettronica è sempre l'utente che si collega al server di posta e chiede se ci sono messaggi per lui. Nella posta elettronica, e non solo nella PEC ma anche in quella che utilizziamo tutti i giorni, non esiste il concetto del postino va all'indirizzo del destinatario e consegna la raccomandata. Quando l'utente si collega al server e domanda se c'è posta per lui, il server risponde con l'eventuale elenco dei messaggi presenti, da scaricare e leggere.
    Manca quindi un passaggio e cioè il fatto che Alice venga informata quando BOB scarica il suo messaggio, che equivale al recarsi all'ufficio postale a ritirare la raccomandata. La cosa può sembrare una sottigliezza, ma le cose cambiano aspetto se la raccomandata prevede una scadenza di qualche tipo dal giorno della consegna, come abbiamo ipotizzato all'inizio.
    I quindici giorni previsti da Alice quindi “scattano” in maniera differente a seconda che si tratti di una raccomandata cartacea o di un messaggio di PEC. Nel caso cartaceo è BOB che si reca entro 30 giorni all'ufficio postale a ritirare la raccomandata. Questo gli permette di restare “assente” per un certo periodo.
    Con la PEC invece il conteggio inizia nel momento in cui il messaggio è disponibile sul server di BOB e ciò “costringe” di fatto BOB a controllare tutti i giorni la sua casella di PEC. In questo modo BOB non può restare “assente” per un certo periodo, in quanto rischia che il conteggio dei giorni disponibili per fare ciò che Alice ha previsto si accorci o addirittura si esaurisca prima che BOB possa leggere il messaggio a lui destinato.
    Si potrebbe dire che non è un problema in quanto missive tra privati, ma se spostiamo il paragone, ad esempio, sulla consegna di un atto giudiziario le cose cambiano. I giorni a disposizione diminuiscono e se per caso l'invio avviene proprio prima di un ponte di feste, credo non sia difficile capire che potrebbero sorgere problemi di tempi tutt'altro che trascurabili.
    Quali le possibili soluzioni?
    Ce ne sono più d'una, ma forse quella più efficace e più vicina al modo di funzionare delle raccomandate cartacee, è quella di prevedere un ulteriore messaggio di ricevuta che il server del fornitore di PEC di BOB invia ad Alice nel momento in cui BOB scarica il messaggio a lui destinato. A dir la verità, secondo me più che aggiungrre un ulteriore messaggio farei in modo che quello che ora viene inviato quando il messaggio arriva sul server del fornitore di PEC di BOB venisse sostituito da uno di presa in carico da parte del server o in alternativa eliminato. Nel caso delle raccomandate cartacee il mittente non viene avvisato quando la raccomandata è arrivata all'ufficio postale del destinatario.
    Un'alternativa potrebbe essere quella di prevedere che ogni possessore di una casella di PEC possa “sospenderla” per un certo tempo, ad esempio massimo 30 giorni. Se un messaggio arriva durante questo periodo il mittente viene avvertito che la casella è “sospesa” e che il suo messaggio sarà consegnato più avanti. In questo caso onde evitare abusi di tale meccanismo, va anche previsto che se il possessore non riattiva la sua casella di PEC entro il periodo previsto ne perde il possesso e per riaverlo dovrà acquistare una nuova casella di PEC.
    Queste sono solo alcune ipotesi su cui lavorare per rendere la PEC più umana, più accettabile dagli utenti.
    All'inizio di questo articolo ho menzionato anche un aspetto estetico dei messaggi di PEC. Anche quello è un punto che non dovrebbe essere trascurato, su cui l'Italia potrebbe dire la sua a livello almeno europeo, se non mondiale. Tuttavia qualunque modifica venga apportata all'estetica dei messaggi attuali, va tenuto presente un errore del passato che è costato molto caro a tutti. In origine i messaggi di posta elettronica erano in formato puro testo e assomigliavano più a dei telegrammi. Si è pensato allora di “vestirli” utilizzando altri formati, come ad esempio l'HTML, creando così non pochi problemi di sicurezza al pianeta intero. Sto pensando al malware che ha infestato e ancora infesta la posta elettronica odierna.
    Concludo dicendo che sono fermamente convinto che, ove possibile, è dovere dei tecnici che lavorano con la tecnologia far in modo che essa vada incontro alle persone e non che le persone si adeguino alle tecnologie.
    * Membro del Comitato di coordinamento delle commissione degli Ordini provinciali dell'ingegneria dell'Informazione

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da AndreA Visualizza Messaggio
    ... Nel caso cartaceo è BOB che si reca entro 30 giorni all'ufficio postale a ritirare la raccomandata. Questo gli permette di restare “assente” per un certo periodo.
    Con la PEC invece il conteggio inizia nel momento in cui il messaggio è disponibile sul server di BOB e ciò “costringe” di fatto BOB a controllare tutti i giorni la sua casella di PEC. In questo modo BOB non può restare “assente” per un certo periodo, in quanto rischia che il conteggio dei giorni disponibili per fare ciò che Alice ha previsto si accorci o addirittura si esaurisca prima che BOB possa leggere il messaggio a lui destinato.
    ottima osservazione con cui concordo dato che nel mio precedente post mi domandavo se questa PEC può essere un'arma a doppio taglio.

    Citazione Originariamente Scritto da AndreA Visualizza Messaggio
    ... Nel caso delle raccomandate cartacee il mittente non viene avvisato quando la raccomandata è arrivata all'ufficio postale del destinatario.
    Non ne sarei così sicuro, tramite il servizio online "dovequando" (sul sito delle PPTT) si possono visualizzare tutti gli step dallo sportello di partenza alla consegna al destinatario, a quanto mi ricordo.

    Citazione Originariamente Scritto da AndreA Visualizza Messaggio
    ...Un'alternativa potrebbe essere quella di prevedere che ogni possessore di una casella di PEC possa “sospenderla” per un certo tempo, ad esempio massimo 30 giorni. Se un messaggio arriva durante questo periodo il mittente viene avvertito che la casella è “sospesa” e che il suo messaggio sarà consegnato più avanti. In questo caso onde evitare abusi di tale meccanismo, va anche previsto che se il possessore non riattiva la sua casella di PEC entro il periodo previsto ne perde il possesso e per riaverlo dovrà acquistare una nuova casella di PEC.
    Se l'unica "penale" è perderne il possesso, potrebbe diventare un'escamotage per vanificare determinate notifiche che si sà essere in arrivo, tipo preavviso di fermo amministrativo 60 gg. dopo la cartella esattoriale non pagata.

    Cmq è uno scenario molto futuristico, vediamo come si evolvono le cose...

  9. #9
    Partecipante Grafomane L'avatar di veditu
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    Citazione Originariamente Scritto da AndreA Visualizza Messaggio
    A me piace, però ci sono alcuni problemi. Questo è nel tuo campo, guarda un po'
    A. Gelpi - Posta elettronica certificata: un problema
    Si tratta di uno dei tanti casi in cui c'è trade-off efficienza vs. equità.

    Chi si dota di PEC ha il "dovere" di controllarla, vero. Su un piano "politico", non mi pare un adempimento così gravoso, specie se si considera che inizialmente la PEC riguarderà pubbliche amministrazioni, professionisti e imprese. Ciò detto, su un piano "giuridico", sono sicuro che la giurisprudenza avrà modo di discutere del tema.

    In compenso si avranno delle "raccomandate" in tempo reale a un costo praticamente nullo. La collettività ne avrà un beneficio.

    Se solo la macchina della giustizia passasse dal cartaceo all'elettronico si ridurrebbero - o addirittura si eliminerebbero - i mille problemi che riguardano le notificazioni.

    W la PEC

    ps: io sono un BB user, per me controllare la mail non è gravoso per definizione
    - Devi avere fiducia in me. - - Fiducia? Emiliy, sono un avvocato. Io fondo la mia vita sulla mancanza di fiducia negli altri. - (Duchesne)
    la "concorrenza perfetta" e' un concetto relativo; dipende dal punto di vista. Dal punto di vista di chi vende e' quando ci si divide il mercato.


  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da veditu Visualizza Messaggio

    ps: io sono un BB user, per me controllare la mail non è gravoso per definizione
    Vedrò di regalarti una crociera di 40 gg nell'altro emisfero e mandarti una comunicazione a scadenza di 30 in quel frangente

    Cmq basta avere incidenti stradali per cadere in spiacevoli equivoci... imho è meno remota di quanto non si pensi la casistica estrema di cui sopra.

    Tornando al tema INPS, il mio ente previdenziale è un altro

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