Il futuro del mouse? L'estinzione
Roma - Un pulsante, due pulsanti, tre pulsanti, quattro pulsanti. Con la rotella, con il sensore ottico, con il sensore laser, con la trackball. Bianco, giallo, verde, fucsia, fluorescente, trasparente. Rotondo, quadrato, largo, piatto, alto, basso. Per mancini, per destrorsi, per entrambi. Da usare sott'acqua, nel Sahara o sull'Everest. Mini, midi, maxi, extra, ergonomico o stravagante. Di che cosa si parla? Di mouse naturalmente. Il dispositivo che
la leggenda vuole Apple abbia rubato a Xerox, in cui all'inizio in pochi credevano e che oggi è utilizzato su praticamente tutti i computer desktop esistenti.
L'analista Steve Prentice di Gartner Research
è sicuro:
l'era del mouse sta per concludersi. Il futuro, secondo Prentice, non è tanto e solo la tecnologia multitouch, quanto i sistemi di
controllo neurale come quelli di
Emotiv Systems.
Sui dispositivi ad elettroencefalogramma Prentice dice: "Avete a disposizione qualcosa che è molto
geek che nasce in ambito medico ma che è stato portato sui vostri divani ad un modico prezzo di 300 dollari e che è diventato il dispositivo
lo voglio anch'io". Per l'analista i mouse verranno abbandonati
entro quattro anni.
Roger Kay, presidente di Endpoint Technologies, ha una visione simile ma a tratti differente. Secondo Kay, nel futuro i mouse sono destinati a scomparire, ma non si tratta di un passaggio così vicino in quanto non è sufficiente introdurre nuove tecnologie per far cambiare le abitudini degli utenti: "Penso che l'interazione naturale sia la via in cui lavorare; tuttavia,
molta gente non ha la necessità pratica di usufruirne e quindi si ritorna alle vie tradizionali di input ed output".
Altri sistemi di interazione interessanti di cui
si è parlato spesso su
Punto Informatico sono sicuramente gli
eye-tracker. La possibilità di controllare tutto con gli occhi è interessante non solo perché la funzione ottica è conservata anche in caso di patologie, ma anche perché consente esperienze multimediali superiori. Questo tipo di dispositivo, però, è ancora
parecchio lontano dall'essere alla portata di tutti a causa dei prezzi molto elevati: difficile trovarne uno a meno di n-mila euro.
Il futuro dei dispositivi di input rimane aperto. Ogni giorno compaiono prototipi di nuovi device, non ultimo il sistema di
controllo con la lingua sviluppato al
Georgia Institute of Technology. E le sperimentazioni accademiche e commerciali in quest'ambito si sprecano, raccogliendo spesso pochi successi e molti flop. Ad ogni modo, come già fatto notare dagli analisti, alla fine a prevalere non sarà il dispositivo più "geek", quanto il dispositivo di cui si ha davvero bisogno.
Enrico "Fr4nk" Giancipoli