In data 11-06-2008 è uscito un Comunicato Stampa dell' Antitrust link.
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Comunicazioni elettroniche
I principali profili di criticità
Il settore delle comunicazioni elettroniche è interessato da profonde trasformazioni, connesse a rilevanti cambiamenti tecnologici e allo sviluppo di servizi innovativi, in un contesto caratterizzato da dinamiche concorrenziali tendenti in prospettiva a determinare una complessiva ridefinizione e una crescente convergenza dei mercati delle telecomunicazioni e della radiotelevisione.
Telecomunicazioni
Nelle telecomunicazioni, i servizi di telefonia vocale tradizionali rappresentano tuttora la principale fonte di ricavi, ma la loro importanza economica tende a diminuire anche a seguito del successo dei servizi di comunicazione mobile e della diffusione della banda larga. I processi di liberalizzazione e di innovazione tecnologica hanno inoltre prodotto risultati importanti, sia sotto il profilo delle riduzioni tariffarie che dal punto di vista della qualità e della gamma dei servizi offerti.
Al tempo stesso, l’assetto del settore evidenzia una sensibile inerzia nell’erosione delle quote di mercato detenute dall’operatore dominante e un ritardo nella diffusione della banda larga rispetto ad altri Paesi europei. Nella telefonia fissa, nonostante alcuni recenti progressi ottenuti grazie all’accesso disaggregato alla rete metallica (local loop unbundling), la sostanziale stabilità della struttura del mercato è in gran parte connessa al controllo esercitato dall’operatore dominante sull’infrastruttura di rete, anche in virtù di un contesto nazionale caratterizzato dall’assenza di significative alternative di accesso via cavo.
Tali difficoltà, peraltro, potrebbero risultare acuite dallo sviluppo della rete di nuova generazione - data l’oggettiva difficoltà degli operatori alternativi di estendere le proprie infrastrutture a livelli più profondi della rete – e nella prospettiva di deregolamentazione delineata dal nuovo quadro regolamentare comunitario a livello di servizi al dettaglio20.
Ulteriori elementi di criticità, sotto il profilo delle condizioni di entrata, riguardano inoltre la disponibilità di frequenze radio, dove alla domanda collegata all’offerta dei “tradizionali” servizi di telefonia mobile si affianca quella derivante dall’introduzione e diffusione di servizi innovativi. Le dinamiche concorrenziali del settore sono infatti fortemente influenzate dall’allocazione delle limitate risorse frequenziali – soprattutto quelle di maggiore interesse commerciale come le frequenze a 900 MHz – tra tecnologie e servizi alternativi nonché tra operatori concorrenti. In questo senso assumono pertanto particolare rilevanza le modalità di gestione dello spettro che, soprattutto se basate su criteri tradizionali di assegnazione di tipo amministrativo, non garantiscono sufficienti livelli di flessibilità e di efficienza nell’utilizzo della risorsa e possono costituire un significativo fattore di distorsione nel funzionamento del mercato.
Le misure di intervento proposte
Telecomunicazioni
I raffronti a livello internazionale, indicano come la diminuzione dei prezzi e il miglioramento dei servizi che nei diversi Paesi hanno interessato il settore delle telecomunicazioni siano stati più accentuati nei mercati caratterizzati da una più intensa concorrenza. L’esperienza in ambito comunitario segnala inoltre il rapporto di significativa interdipendenza esistente in concreto tra l’entità di tali benefici e l’efficacia della regolazione nel garantire adeguate ed eque opportunità di accesso ai mercati.
In considerazione dell’assetto strutturale del settore - tuttora caratterizzato dalla centralità della rete di accesso dell’operatore dominante – e delle prospettive connesse allo sviluppo della rete di nuova generazione e all’evoluzione del quadro regolamentare comunitario, la promozione e il mantenimento di un contesto maggiormente concorrenziale
dipenderanno pertanto, in misura determinante, dalla qualità dell’impianto di regolazione.
Alla regolazione settoriale spetta in primo luogo il compito di assicurare un’effettiva trasparenza e parità tra tutti gli operatori con riferimento a prezzi, tempi, termini e condizioni di accesso ai servizi e alle componenti essenziali di rete, che elimini ingiustificate posizioni di vantaggio e riduca al massimo i rischi di comportamenti opportunistici dell’operatore dominante. Laddove una disciplina incentrata unicamente su obblighi comportamentali si rivelasse insufficiente, una completa parità tra i diversi operatori nelle condizioni di accesso al mercato e di esercizio dell’attività economica, potrebbe altrimenti suggerire la necessità di più incisivi interventi di separazione strutturale delle attività di gestione dei servizi di rete da quelle di fornitura di servizi finali dell’operatore verticalmente integrato23.
E’ inoltre indispensabile che la regolazione di settore sia orientata a favorire gli investimenti degli operatori, in particolare nelle reti alternative e di nuova generazione, definendo un contesto di trasparenza, di certezza e di maggiore efficienza nell’allocazione delle limitate risorse frequenziali e riducendo la complessità delle procedure amministrative previste, ad esempio, in relazione al rilascio delle autorizzazioni per i lavori di scavo e l’occupazione di suolo pubblico, che spesso coinvolgono un considerevole numero di soggetti e di amministrazioni locali.
Infine, la prospettiva di una progressiva deregolamentazione dei servizi al dettaglio accresce l’esigenza di un parallelo rafforzamento complessivo degli strumenti di tutela del consumatore, indirizzato in particolare a garantire una migliore e più fruibile informazione all’utenza finale; ciò al fine di ridurre l’opacità e complessità che attualmente caratterizzano le offerte commerciali dei diversi operatori e che, limitando in misura significativa le possibilità di comparazione tra proposte alternative, incidono negativamente sulla qualità e la mobilità della domanda.