Rivoluzione Radiohead: musica (quasi) gratis e LEGALE in arrivo
Sembrava una notiziola da niente (da niente per chi è abituato a scaricare già musica gratis violando di fatto le leggi sui diritti d'autore), e su siti specializzati se ne parlava da qualche settimana, anche se nessuno ci credeva sul serio.
Da ieri la notizia è ufficiale, pubblicata sul sito del gruppo, ed oggi è stata ripresa praticamente da molti quitidiani nazionali ed internazionali.
Il prossimo disco dei Radiohead sarà venduto quasi esclusivamente in formato digitale (a parte la vedita fisica di un cofanetto a tiratura limitata per i collezionisti), online, dal loro sito, e senza un prezzo ufficiale... si compra il disco con una semplice offerta, a discrezione del cliente. Un prezzo fai-de-te che ogni ascoltatore potrà considerare come "equo" in piena autonomia. Anche pochi centesimi, probabilmente anche nulla, visto che non è stato fissato un minimo...
http://www.rockol.it/news-89617/I-Ra...sta=4229&pag=0
http://www.corriere.it/spettacoli/07...m_prezzo.shtml
A conoscerli un po' lo si sarebbe potuto sospettare, dopo tutti i proclami (tante belle parole) degli anni passati, e 6 dischi pubblicati con contratto capestro con la EMI, 6 dischi passati a litigare con la loro casa discografica (che fu definita a contratto concluso una "manica di farabutti" )... forse però la stesse case discografiche non si aspettavano che all'ultimo momento, in mezzo a tante belle offerte milionarie allettanti, loro avrebbero preso questa strada così "anarchica"...
Fino ad ora nessuno l'aveva presa così stretta. Qualcuno aveva provato a vedere a prezzi più bassi sfruttando canali alternativi (tipo la vendita nelle edicole) o la vendita digitale a prezzo prefissato...
La vendita online ha il vantaggio di azzerare i costi di produzione e diffusione, e con le tecnologie digitali, ormai chiunque può farsi un disco del tutto professionale in casa... di fatto in questo modo l'artista non ci perde nulla.
Forse per il cinema i tempi sono ancora prematuri, servono ancora soldi per la diffusione dei film e la tecnologia per una produzione di qualità costa ancora tanto, ma la strada è tracciata, e qualcuno di "importante" comincia a capirlo...
E' troppo bella la frase di quel dirigente: "Se uno dei migliori gruppi del mondo decide di non aver più bisogno delle etichette discografiche, temo che per noi sia rimasto ben poco mercato".
A spiazzare forse è proprio il fatto che non si tratta di un gruppo emergente che segue la strada della musica gratuita per farsi conoscere, ma di un gruppo che ha venduto milioni di dischi e poteva venderne altri milioni facendosi pagare (e permettendo a tutti quelli che stanno lì in mezzo di guadagnarci su, "we suck young blood" docet :lol: )
Invece no. Mi sono sempre piaciuti, ma ora ancora di più.
E vuoi mettere che bello se tra qualche mese dovessero dire al mondo che tutto sommato anche con le offerte che i fan hanno reputato eque (da fame per una casa discografica), ci hanno guadagnato abbastanza da mantenersi per anni, con tanto di famiglia, e senza uccidere per nulla l'ispirazione artistica?
Ci sarà da ridere... ma forse qualcuno non riderà molto.... che peccato... :devil:
PS: di tutto questo, l'unica pecca della faccenda è che Nigel Godrich, produttore della EMI ed anima occulta del gruppo (spesso suonava le tastiere e i synth col gruppo), è restato dove era... con la EMI. E quindi non potrà più collaborare con loro... questo temo sia davvero un peccato.