Volevo aprire questo 3ad per riportare poesie proprie o meno.
Ovviamente citate l'autore e, se siete voi stessi, ditelo :)
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Volevo aprire questo 3ad per riportare poesie proprie o meno.
Ovviamente citate l'autore e, se siete voi stessi, ditelo :)
Prima di tutto
e Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a
protestare.
(Martin Niemöller)
Bella.
'Il giorno fu pieno di lampi, ma ora verranno le stelle, le tacite stelle (...)'
'G. Pascoli'
da Venti poesie d'amore e una canzone disperata
Posso scrivere i versi...
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Scrivere, per esempio. "La notte è stellata,
e tremano, azzurri, gli astri in lontananza".
E il vento della notte gira nel cielo e canta.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Io l'ho amata e a volte anche lei mi amava.
In notti come questa l'ho tenuta tra le braccia.
L'ho baciata tante volte sotto il cielo infinito.
Lei mi ha amato e a volte anch'io l'amavo.
Come non amare i suoi grandi occhi fissi.
Posso scrivere i versi più tristi stanotte.
Pensare che non l'ho più. Sentire che l'ho persa.
Sentire la notte immensa, ancor più immensa senza di lei.
E il verso scende sull'anima come la rugiada sul prato.
Poco importa che il mio amore non abbia saputo fermarla.
La notte è stellata e lei non è con me.
Questo è tutto. Lontano, qualcuno canta.
Lontano.
La mia anima non si rassegna d'averla persa.
Come per avvicinarla, il mio sguardo la cerca.
Il mio cuore la cerca, e lei non è con me.
La stessa notte che sbianca gli stessi alberi.
Noi, quelli d'allora, già non siamo gli stessi.
Io non l'amo più, è vero, ma quanto l'ho amata.
La mia voce cercava il vento per arrivare alle sue orecchie.
D'un altro. Sarà d'un altro. Come prima dei miei baci.
La sua voce, il suo corpo chiaro. I suoi occhi infiniti.
Ormai non l'amo più, è vero, ma forse l'amo ancora.
E' così breve l'amore e così lungo l'oblio.
E siccome in notti come questa l'ho tenuta tra le braccia,
la mia anima non si rassegna d'averla persa.
Benchè questo sia l'ultimo dolore che lei mi causa,
e questi gli ultimi versi che io le scrivo.
Pablo Neruda
Pensiero,io non ho più parole.
Ma cosa sei tu in sostanza?
qualcosa che lacrima a volte, e a volte dà luce.
Pensiero,dove hai le radici?
Nella mia anima folle o nel mio grembo distrutto?
Sei così ardito vorace, consumi ogni distanza;
dimmi che io mi ritorca come ha già fatto Orfeo guardando la sua Euridice,
e così possa perderti nell'antro della follia.
Alda Merini "la terra santa"
Chiudo il tuo libro,snodo le mie trecce,o cuor selvaggio,musico cuore…con la tua vita interasei nei miei canticome un addio a me.Smarrivamo gli occhi negli stessi cieli,meravigliati e violenti con stesso ritmo andavamo,liberi singhiozzando, senza mai vederci,né mai saperci, con notturni occhi.Or nei tuoi cantila tua vita interaè come un addio a me.Cuor selvaggio,musico cuore,chiudo il tuo libro,le mie trecce snodo.Sibilla Aleramo a Dino Campana
da Terza Residenza:
IV. Spagna nel cuore
Spiego alcune cose
Domanderete: e dove sono i lillà?
E la metafisica coperta di papaveri?
E la pioggia che spesso percuoteva
le sue parole riempiendole
di pertugi e di uccelli?
Tutto ciò che mi accade vi dirò.
Vivevo in un rione
di Madrid con campane,
con orologi ed alberi.
Di là si vedeva
il volto secco della Castiglia
come un oceano di cuoio.
La mia casa era detta
la casa dei fiori, perchè dappertutto
scoppiavano gerani: era
una bella casa
piena di cani e di bambini.
Raul, ricordi?
Ricordi, Rafael?
Federico, ricordi
sotto terra,
ricordi la mia casa coi balconi dove
la luce di Giugno soffocava fiori nella tua bocca?
Fratello, fratello!
Tutto
era un gran vociare, un sapore di merci,
cumuli di pane palpitante,
banchi del mio rione di Arguelles con la statua
simile a un pallido calamaio tra i merluzzi:
l’olio raggiungeva i cucchiai,
un profondo pulsare
di piedi e di mani gremiva le strade,
metri, litri, essenza
acuta della vita,
pesci affastellati,
trama di tetti dove si smarrivano
freddi raggi di sole,
delirante avorio fine delle patate,
pomodori ripetuti fino al mare.
E una mattina tutto prese fuoco,
e una mattina roghi
uscirono dal suolo
a divorare persone,
e da quel momento incendi,
spari da quel momento,
da quel momento sangue.
Banditi con aeroplani e con mori,
banditi con anelli e con duchesse,
banditi con neri frati benedicenti
venivano dal cielo ad uccidere dei bambini,
e per le strade il sangue dei bambini
scorreva semplice, come sangue di bambini.
Sciacalli che lo sciacallo scaccerebbe,
pietre che il cardo secco morderebbe sputando,
vipere che le vipere odierebbero!
Di fronte a voi ho visto il sangue
di Spagna sollevarsi
per annegarvi in una sola onda
di orgoglio e di coltelli!
Generali,
traditori:
guardate la mia casa morta,
guardate la Spagna a pezzi:
ma da ogni casa morta esce metallo ardente
e non fiori,
ma da ogni squarcio della Spagna
esce la Spagna,
ma da ogni bambino morto esce un fucile con occhi,
ma da ogni delitto nascono proiettili
che scoveranno un giorno
la tana del vostro cuore.
Chiederete perchè la sua poesia
non ci parla del sogno, delle foglie,
dei grandi vulcani del suo paese natio?
Venite a vedere il sangue per le strade,
venite a vedere
il sangue per le strade,
venite a vedere il sangue
per le strade!
Pablo Neruda
Scopriamo un lato poetico che non avrei mai sospettato nel Sire :devil:
non so se questa sia classificabile come poesia, l'ho letta attribuita a tale P. John Faber, però me la incorniciò mia madre e a lei ora la dedico, se ora è davvero in un posto migliore allora saprà che penso a lei e al suo sorriso che aveva per tutti :blush:
Donare un sorriso
rende felice il cuore.
Arricchisce chi lo riceve
senza impoverire chi lo dona.
Non dura che un istante
ma il suo ricordo rimane a lungo.
Nessuno è così ricco
da poterne far a meno
nè così povero da non poterlo donare.
Il sorriso crea gioia in famiglia,
dà sostegno nel lavoro
ed è segno tangibile di amicizia.
Un sorriso dona sollievo a chi è stanco,
rinnova il coraggio nelle prove
e nella tristezza è medicina.
E se poi incontri chi non te lo offre,
sii generoso e porgigli il tuo:
nessuno ha tanto bisogno di un sorriso
come colui che non sa darlo.
Da "Vita di un uomo" di G. Ungaretti:
Girovago
In nessuna
parte
di terra
mi posso
accasare
A ogni
nuovo
clima
che incontro
mi trovo
languente
che
una volta
già gli ero stato
assuefatto
E me ne stacco sempre
straniero
Nascendo
tornato da epoche troppo
vissute
Godere un solo
minuto di vita
iniziale
Cerco un paese
innocente
Io inseguirò il niente. Perché esso é tutto ciò che ho di certo dentro di me.
Vorrei fare qualcosa di "diverso" e proprovi questo video che, secondo me, è paragonabile ad una poesia: YouTube - the piano
Catullo - Odi et amo
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
Traduzione
Ti odio e ti amo. forse ti chiedi come possa fare ciò,
Non lo so, ma sento che così avviene e me ne tormento.
Alicante
Un'arancia sul tavolo
Il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto, tu
Dolce dono del presente
Frescura della notte
Calore della mia vita.
(J. Prevert)
Saprai che non t'amo e che t'amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un'ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.
P. Neruda
'M'illumino d'immenso'
G. Ungaretti