ADSL nel servizio universale, la proposta di AGCOM
AGCOM, obiettivo ADSL nel servizio universale | Mondo3
Sarà mica un pesce d'aprile??? :lol:
L'AgCom oggi bacchetta Telecom per ben due volte: la prima per la vergognosa rimodulazione tariffaria del piano voce a consumo (cfr. link all'articolo nella stanza Rete fissa), la seconda perché deve portare con la massima urgenza la connessione ad Internet su tutto il territorio nazionale ed equipararlo al "servizio universale".
Ecco l'articolo a cui si riferisce quest'ultima reprimenda:
Tim, l'Agcom chiede Internet veloce per tutti
L'Authority che vigila sulle comunicazioni ha chiesto alla società e al governo di mettere tutti gli italiani nella condizione di avere una linea Internet veloce. La linea Adsl deve essere un servizio universale
di ALDO FONTANAROSA
ROMA - Il Garante delle Comunicazioni (l'AgCom) va in pressing sul governo e su Tim-Telecom. Il Garante vuole che la società telefonica porti una connessione Internet decorosa - di generazione Adsl - praticamente a tutti, anche ai milioni di italiani che ancora non c'è l'hanno. Perché questo avvenga, l'AgCom chiede che Palazzo Chigi includa l'Adsl tra gli obblighi del "servizio universale". Se il Garante dovesse spuntarla, Tim-Telecom sarebbe costretta ad assicurare questo tipo di connessione in modo generalizzato, così come deve fare con il telefono fisso di casa o con le cabine telefoniche di strada. L'obbligo ricadrebbe in prima battuta su questa società perché è l'ex monopolista del settore ed è proprietaria della rete Internet più capillare. I costi complessivi saranno ripartiti fra tutte le società del settore, in base alle quote di mercato.
Ora, la connessione Internet è già nel perimetro del "servizio universale", ma nella sua forma più arretrata. Tim-Telecom deve assicurarla con una velocità - del tutto insufficiente - di 56k al secondo. Il Garante - in un suo documento riservato - osserva che questa velocità non può certo garantire un servizio di qualità e tantomeno tariffe eque (visto che il 56k fa pagare di più chi consuma di più). L'effetto è che una porzione ampia di famiglie e imprese italiane è discriminata rispetto a chi ha l'Adsl o addirittura la velocissima fibra ottica. Queste famiglie sono nella serie B del web solo perché si trovano in Comuni piccoli o piccolissimi.
Le cose adesso devono cambiare così come hanno fatto Regno Unito, Spagna, Danimarca, finanche la piccolissima Malta dove l'Adsl è già "servizio universale". Il nostro Garante trova conforto anche nella normativa comunitaria. In verità, l'Unione europea non impone l'allargamento del "servizio universale" all'Adsl e lascia mano libera ai singoli Stati. L'Ue, però, dice che l'inclusione dell'Adsl è un passaggio utile e doveroso quando almeno il 50 per cento delle famiglie beneficia di questo tipo di connessione. In Italia siamo ormai al 61 per cento delle famiglie. Ed è arrivato il momento che anche le altre possano salire nella serie A del web.
Sull'Adsl nel "servizio universale", il Garante ha aperto un'istruttoria (relatore Antonio Nicita) che durerà 120 giorni. Saranno ascoltate, con una consultazione pubblica, tutte le parti in campo, a partire dalle associazioni dei Comuni e dei consumatori. Quindi il Garante spedirà al governo, in particolare al ministero dello Sviluppo economico, il suo ultimatum per l'Internet democratico, l'Internet di tutti.
http://www.repubblica.it/economia/fi...tti-136685979/
