Unione Europea e gli' imperi' tecnologici

Riporto una parte di una dichiarazione di Neelie Kroes,a capo della commissione 'Digital Agenda':
"Dobbiamo assicurare che i leader del mercato non possano ostacolare l'interoperabilita' con i loro prodotti.Questo e' particolarmente importante nei casi in cui non esistano standard reali(...).L'obiettivo principale e' assicurarsi che i consumatori possano avere libertà di scelta sui prodotti hardware e software."
Chi e' la Kroes?E' colei che già nel 2004-come presidente di commissione-ha costretto Microsoft a scendere a patti con l'U.E. dopo una lunga vicenda.
Qualcuno ha già voluto leggere in tali dichiarazioni l'inizio di una 'guerra santa' contro Apple e le sue arci-note posizioni contro Adobe e flash.
Ma se di 'guerra' si deve parlare,perché limitarla ad Apple?
Prima di tutto una questione preliminare che mi sembra necessaria:giudicare se la politica abbia il dovere o meno di intervenire in tali questioni.
Dopo di che-qualora si sia risposto di si-porsi il problema di intervenire non tanto contro l'uno o l'altro,quanto nei confronti di tutte quelle società che- dall'alto della torre tecnologica che si sono costruiti-si dimostrano totalmente insensibili a qualsiasi concetto di democratizzazione della rete,attente a auto-giustificare la propria immensa potenza negando l'esistenza altrui e dunque-così facendo-danneggiando alla fine ognuno di noi.

Mah per me la politica deve intervenire solo se il problema riguarda oggetti o servizi necessari alle persone, non certo cellulari. Se a me non va il sistema chiuso della Apple non compro prodotti Apple. Il mercato si autoregola su ste cose. Unica cosa chi compra deve conoscere bene i limiti che avrà nell'uso di un determinato prodotto poi se lo vuole prendere ugualmente affari suoi. Io ad esempio non prenderò mai un iPhone finchè la politica di chiusura di Apple non cambia. Il fatto di poter sbloccare il terminale in modo da superare i limiti imposti da Apple non mi basta.

in realtà il tema a monte imVho è uno dei pochi che deve interessare alla politica: pur comprendendo (e condividendo) un intervento il meno possibile invasivo nel mercato, a mio modestissimo parere la Commissione Europea per ora ha ben individuato le criticità della libera concorrenza nei vari settori delle TLC e dell'HiTech.

Tra sistemi chiusi e concentrazioni dovute alle rendite di posizione (parlo sia dei browser che di questo caso toccando l'eurotariffa) mettere alcuni paletti in modo da favorire - seppur artificialmente - una maggiore competitività a un numero più grande di potenziali soggetti non è malissimo... insomma sta facendo quello che istituzioni come l'Antitrust USA stanno facendo in aree dove il mercato stesso è RE incontrastato: seppur con due filosofie diverse, EU e USA convergono su cose sempre più interessanti

Ma se si parla di tariffe sono d'accordo in particolare qelle in roaming che hanno ancora costi elevati in particolare per il traffico dati. Almeno all'interno della UE don dovrebbero esistere tariffe così. Discorso cambia per i terminali. Se io accetto di acquistare un terminale chiuso sono fatti miei. L'importante e che vengo informato dei limiti.

questo sì, sono d'accordo con te... fino a quando ovviamente le quote di mercato permettano di avere scelte. Se per ragioni X succede come con Microsoft, ossia che l'azienda in questione abbia una rilevante posizione sul mercato (da cui anche una possibile rendita di posizione decisamente anticoncorrenziale...), imVho un intervento dall'alto non è disdicevole