Antitrust e avvocati: riforma da rivedere
Semi OT, ma è un tema a me caro...
ROMA — L’Antitrust boccia il disegno di legge che riforma la professione di avvocato, già esaminato dal comitato ristret to del Senato, proprio alla vigi lia dell’avvio dell’esame dei 270 emendamenti. Un segnale chia ro inviato dal Garante, Antonio Catricalà, affinché vengano cor rette alcune disposizioni che «determinano gravi restrizioni al funzionamento dei mercati e impongono oneri non giustifi cati a cittadini e imprese», di*sposizioni che stravolgono le li beralizzazioni dell’ex ministro Bersani.
Tra le norme criticate, perché aumenterebbe i costi al cliente, quella che estende ampiamente le attività che gli avvocati posso no svolgere in modo esclusivo. Durissima la requisitoria contro gli articoli che restringono l’ac cesso alla professione, inseren do un test d’ingresso per i prati canti e uno per l’esame di abili tazione. Bocciate le disposizioni che farebbero lavorare gratis i praticanti, negando loro l’in*staurazione di un rapporto di la voro. L’Antitrust ribadisce che non sono giustificate tariffe mi nime inderogabili perché ledo no la concorrenza. Così come non può essere cancellata la nor ma sulla pubblicità comparati va e quella che ampia le attività incompatibili con l’esercizio del la professione. Catricalà auspi ca la revisione della parte del provvedimento che attribuisce al Consiglio nazionale forense (Cnf), «espressione di interessi di categoria», un ampio potere regolatorio e la gestione dei tito li specialistici. Sarebbe quest’ul timo uno dei punti che il gover no condividerebbe e che avreb be spinto il ministro della Giu stizia, Angelino Alfano, a rinvia re a settembre il termine per la presentazione degli emenda menti.
Severa la replica del Cnf se condo cui il Garante «non fa che ribadire le posizioni stori che dell'Autorità, riguardo alle quali il Consiglio nazionale fo rense ha sempre espresso la sua distanza anche rifacendosi sia ai precedenti giurispruden ziali della Corte di giustizia eu ropea, sia alle più recenti inizia tive legislative comunitarie». Anche l’Unione delle camere pe nali è critica: «L’accesso alla professione va regolato - esorta il vicepresidente Renato Borzo ne - in Italia ci sono 200 mila avvocati. E siamo in un periodo di crisi». Un tema, quello dei ri schi corsi dai professionisti, trattato da un’inchiesta del Cor riere Economia. Secondo Ester Perifano, segretario del sindaca to Anf, «la liberalizzazione va corretta perché l’abolizione dei minimi ha giovato solo a ban che e assicurazioni». Accoglie «favorevolmente» la pronuncia dell’Antitrust, Massimo Autieri dell’Ugai, Unione giovani avvocati, preoccupato per i vincoli posti all’ingresso nella professione.
http://www.corriere.it/economia/09_s...4f02aabc.shtml