Il fatto che le opere d'arte debbano essere "universalmente" riconosciute come tali è opinabile. Soprattutto perchè lo stesso concetto di "universalmente" è ben legato invece alle culture più affini alle nostre; senza andare ad esempi forti e lampanti come quello evocato da pressoché tutte le religioni su opere contrarie all'una o all'altra dottrina, lo stesso concetto è ben diverso anche per mere aree geografiche europee. Non penso che danesi e spagnoli debbano condivedere l'opera l'una degli altri per definire l'arte di Billund o quella di Vigo.
Altra cosa opinabile a mio avviso è la mancata conoscenza delle eventuali morti che si portano con se' opere mastodontiche: la nostra società di oggi, tra mille difetti, sa benissimo che per l'opera X il rischio di sacrificio umano è pari ad Y. Non me ne vogliano i miei antenati del Rinascimento ma chi ha ordinato il Duomo conosceva le conseguenza come, a mio modesto avviso, le sapevano i Faraoni. Quel che forse è cambiato è il concetto di dignità umana e dell'essere vivente in se' nel corso dei tempi: nel 2009 forse non si tollererebbero 1500 morti per costruire una Chiesa come si discute se vale il sacrificio di un vitello per un film.
Cmq tornando al principio, non credo che sia il mero fatto di uccidere che rende l'opera cinematografica, pittorea, scultorea, archittetonica o quant'altro esista creato dall'uomo più o meno degna. La definizione di arte contempla a volte financo la speculazione, non per questo è da spostare/fermare nel suo obiettivo finale.



Thanks:
Likes: 



Rispondi Citando