PERLA - Una punizione. La specialità della casa. Che lui può battere in mille modi, ma con un unico risultato nel mirino: la rete che si gonfia. Era lontano dalla porta di Malafeev. Lontano, lontanissimo, ma non troppo. Rincorsa, palla colpita forte, con il giro "al contrario". Il portiere fa un passo dalla parte sbagliata. La palla gira vorticosamente, lui annaspa. Gol. Juve avanti 1-0. Alessandro Del Piero. Ancora. Ti aspetti la linguaccia alla Michael Jordan, marchio di fabbrica della seconda parte della sua infinita carriera. E invece cosa fa Ale? Fa la capriola. D’istinto, dirà poi. Le sue esultanze non sono programmate. D’istinto come quella punizione: così accurata, così studiata, e allo stesso tempo scelta tra mille altre opzioni. Perché fuoriclasse significa perfezionista, ma soprattutto genio. E allora il feeling giusto per un gesto tecnico piuttosto che un altro te lo consiglia l’estro, la fantasia. Eh già, e allora lui, un fantasista, si è poi lasciato trascinare dall’immaginazione: ed oplà, ecco la capriola. Un gesto bambinesco, di gioia pura, assoluta. Di un uomo di 33 anni, che non finisce di stupire perché ama il pallone come quando era un ragazzino. E se la ride. E con lui la sua Juve.