Roma - L'esperienza di lettura è molto simile a quella del giornale cartaceo, con le colonne, le pagine e tutto il resto. Solo che tutto avviene sullo schermo, con la velocità di aggiornamento e le opportunità di personalizzazione offerte dalla rete. Si tratta di
Times Reader, la nuova applicazione web appena inaugurata dal
New York Times.
Il sistema è basato sul
framework AIR di Adobe, ed ha la forma di una comune applicazione. Una volta scaricato e installato il client, gli utenti accedono ad una elegante finestra pop-up organizzata per colonne, all'interno della quala vengono presentate le storie principali complete di occhielli, immagini e tutto il resto. In alto sulla spalla sinistra, l'indice delle sezioni, in basso i comandi per cambiare pagina,
scrollare, ingrandire i caratteri. Fin dal primo impatto,
nota Wired, l'esperienza di navigazione risulta estremamente gradevole. Il
look-and-feel rende l'atmosfera familiare e rassicurante del quotidiano di carta, ma la possibilità di ingrandire, scrollare, entrare all'interno delle storie riportano immediatamente l'utente alla dimensione del web.
Quando si clicca su una singola storia, il sistema carica una pagina anch'essa
organizzata in modo tradizionale, con colonne immagini e didascalie. Ma anche in questo caso il
valore aggiunto della rete è ben presente, dal momento che il sistema prevede link ipertestuali, materiali multimediali integrati agli articoli e la possibilità di fare ricerche per parole all'interno della pagina. L'altro elemento forte di Times Reader è la possibilità di
consultazione offline. Grazie ad un modulo software funzionalmente analogo a Google Gears, il sistema si aggiorna in modo automatico ogni cinque minuti, come a dire che lo si può richiamare e leggere tranquillamente anche in treno o in metropolitana.
A livello economico, il piano del New York Times è quello di sostenere il nuovo servizio attraverso un sistema di
sottoscrizioni. Gli abbonati alla versione cartacea hanno diritto all'accesso gratuito all'intero sistema, mentre a tutti gli altri viene chiesto di pagare un corrispettivo mensile di 14,95 dollari. Inoltre gli sviluppatori hanno previsto anche una versione di prova, che consente di visualizzare la prima pagina ed alcune sezioni minori del giornale.
In realtà,
osserva jkOnTheRun, Times Reader non è una vera novità. Il grande quotidiano statunitense aveva iniziato le sperimentazioni di
contaminazione tra online e offline già tre anni fa, appoggiando le prime versioni del proprio reader sul framework di Microsoft, in partenza.Net, poi Silverlight. Ma la nuova versione, come
sottolineato anche da
Gizmodo, offre il non trascurabile vantaggio di girare su qualsiasi piattaforma. Inoltre, l'applicazione è estremamente leggera e sfrutta al meglio le potenzialità di Air a livello di
re-sizing dinamico di testi e immagini.
Le valutazioni degli addetti ai lavori rispetto a Times Reader sono pressoché unanimemente positive. Come scrive
Mashable, l'applicazione costituisce un passo in avanti sostantivo rispetto a qualsiasi esperienza editoriale online del passato. Perché è gradevole, usabile e soprattutto passibile di aggiornamento offline, e quindi ideale per i pendolari ed i viaggiatori in genere. Detto tutto questo, la domanda di fondo resta quella di sempre. Il valore aggiunto offerto da Times Reader, si domandano i commentatori, sarà sufficiente per convincere gli utenti della rete a pagare per informazioni che possono essere ottenute gratuitamente altrove?
Ma Times Reader non è l'unica novità sfornata dai
labs del New York Times in questi ultimi giorni. Come
riportato tra gli altri da
ReadWriteWeb, l'uscita del reader è più o meno contemporanea a quella di
Time Wire, un servizio che infila i link a tutti gli articoli e blogpost del giornale in un unico
tubo. Gli utenti possono scegliere di vedere per intero il
flusso delle notizie del Times, oppure personalizzare la fruizione attraverso la selezione di determinate sezioni, oppure consultarne una per volta. È inoltre previsto un servizio di RSS che consente di ricevere tutti gli aggiornamenti sul proprio reader personale. Anche in questo secondo caso l'idea non è interamente nuova. Come
fatto osservare dal
Nieman Journalism Lab, infatti, un sistema molto simile a Times Wire era stato
realizzato già tre anni fa da Dave Winer, padre degli RSS.
Le innovazioni descritte saranno sufficienti a garantire un futuro al New York Times? Allo stato non è dato saperlo. Quel ch'è certo però è che il quotidiano, con queste ed
altre sperimentazioni, mostra la volontà di battere sentieri innovativi per fare informazione. E di non arrendersi senza combattere all'attuale crisi del giornalismo professionale.