Per Apple erano «spazzatura». Ora prepara la svolta
MILANO — Gli Apple-appassionati che da blog e dirette online hanno atteso ieri fino a tardi le novità sul nuovo software iPhone OS 3.0 e sul Macworld non lo manderanno giù facilmente. Ma da ieri è ufficiale: anche il ceo del gruppo di Cupertino, Steve Jobs, sbaglia. E questa volta sono i numeri da doccia fredda a dirlo. Secondo i dati della società di ricerche Npd, le vendite Usa di computer Mac nel solo mese di febbraio sono crollate del 16%. Un calo generalizzato si potrà dire. Peccato che i netbook, i computer light e low cost da 3-400 dollari, siano cresciuti del 22%. E peccato che ancor prima di autosospendersi temporaneamente per questioni di salute, Jobs avesse portato avanti la sua personale battaglia contro il fenomeno. Forse perché secondo alcuni questi prodotti rischiano di cannibalizzare gli smartphone come l'iPhone. Ma il tecnocrate americano per eccellenza aveva detto di non sapere «come costruire un computer da meno di 500 dollari che non fosse un pezzo di junk». Spazzatura. Peggio. Oltre dieci anni fa la Apple aveva anticipato il fenomeno costruendo un mini computer portatile per le scuole, l'eMate, ma era stato lo stesso Jobs a decretarne la fine. Che il numero uno della Apple si stia o meno mangiando le mani durante la sua convalescenza, ora sembra certo che il gruppo di Cupertino stia tornando sui propri passi per occupare una quota del segmento. E non sarebbe il primo. Anche il numero uno di Nokia, Olli-Pekka Kallasvuo, ha fatto sapere di voler entrare in questo ricco mercato. E in verità già nel 2008 il gruppo finlandese, primo produttore al mondo di cellulari, aveva lanciato dei touch screen tascabili da pochi pollici.
Perché il fenomeno sarà pure di «nicchia», come aveva sentenziato Jobs. Ma Gartner ha previsto un raddoppio delle vendite di netbook nel mondo a 21 milioni nel 2009 (solo sei mesi fa la stima parlava di 8 milioni in tutto l'anno). E il peggio è che il concorrente Microsoft l'ha capito in tempo soppiantando Linux sui principali netbook. Insomma, è probabile che la crisi dei bilanci familiari stia benedicendo i produttori di portatili da 9-10 pollici come Asus e Acer ma anche Dell e Hewlett-Packard. E anche in Italia si iniziano a incrociare i primi appassionati che tirano fuori il proprio netbook in bar e ristoranti per collegarsi al web. Il lancio del nuovo computer Apple dovrebbe essere annunciato a giugno durante l'appuntamento con gli sviluppatori Mac di San Francisco. Non foss'altro perché in quella data è atteso anche il ritorno in pubblico di Jobs. Anche se qualche indizio è già emerso. Le gole profonde? I partner industriali in Asia della Apple. In particolare la Wintek, società che produce schermi touch screen e che ha fatto capire di poter avere una commessa firmata da Jobs. Un particolare che fa pensare a un tablet pc molto simile a un grosso e sottile iPhone. Unica incognita, il prezzo. Da quanto è trapelato si intuisce che il gruppo non stia puntando proprio a un prodotto low cost (si parla di circa 7-800 dollari). Anche perché scendere sotto questa soglia per la Apple, il gruppo che ha fatto del design il proprio punto di forza, potrebbe essere un boomerang. Materiali e progettazione «cool» si pagano. E su questo difficilmente Jobs tornerà indietro.
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Vendita Mac -16%, si passa ai netbook
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